Come è noto, l’ipotesi più accreditata, da parte del mondo scientifico, sull’enigma della formazione dell’immagine sulla Sacra Sindone, è quella secondo la quale detta immagine si sia formata a seguito di un forte lampo di luce prodottosi all’atto della Resurrezione di Gesù: tale ipotesi, sia pure ostacolata da innumerevoli incongruenze e contraddizioni, si fa sempre più strada ed, alla fine, rischia di risultare l’unica ritenuta possibile, tanto che alcuni noti sindonologi si sono spinti ad affermare, irresponsabilmente perché in mancanza di valide prove, che ormai appare certa la correlazione (di causa ad effetto) tra il suddetto lampo e l’immagine sindonica.
Va aggiunto, sul punto, che tutti gli scienziati che accettano tale ipotesi hanno, concordemente, affermato che, nelle loro indagini effettuate su basi esclusivamente scientifiche, hanno sempre escluso l’esame di ogni possibile interferenza con eventi sovrannaturali, d’altra parte esclusi anche dalla stessa Chiesa che, inspiegabilmente, non ha mai considerato l’ipotesi che detta immagine possa essere stata formata da un evento miracoloso e sovrannaturale.
Devo ammettere che la suddetta precisazione, da parte degli scienziati che si sono occupati di tale enigma, mi ha sempre lasciato molto perplesso, rilevando, in essa, un’evidente contraddizione: come, infatti, illustri scienziati possono dichiararsi di non prendere in alcun modo in esame eventi miracolosi, quando le loro ricerche sono state sempre rivolte alla verifica se l’immagine fosse stata prodotta da un lampo, prodotto appunto da un evento miracoloso, come quello della Resurrezione di Gesù?
L’attenta lettura di un articolo del Prof. Giuseppe Baldacchini, del 29 marzo del 2018, dal titolo “La Sindone ed un lampo di luce” mi ha, però, chiarito che mi sbagliavo nel pormi quella domanda, riflettendo su di un aspetto, chiaramente esposto in tale articolo che era sfuggito a me, come, devo presumere, anche a tanti illustri sindonologi ed alla stessa Chiesa cattolica.
In tale articolo, il Prof. Baldacchini ha, infatti, chiarito che, per evitare l’esame di un “punto”, considerato addirittura “indesiderato”, costituito da un “fenomeno fantascientifico” come il miracolo della Resurrezione di Gesù, aveva proposto un’altra ipotesi (da tutti accettata) che “si basa sulle leggi della fisica che si conoscono oggi”, che (sono sue parole): “prevede l’Annichilazione di Materia e Antimateria (AMA), che è l’unico processo fisico a nostra conoscenza che permette alla materia di scomparire, e quindi al corpo Gesù Cristo di poter attraversare la Sindone senza lasciare tracce. L’ipotesi AMA prevede la sparizione del corpo tramite un processo di annichilazione con antimateria virtuale poiché l’antimateria come tale non esiste nel nostro universo, e questa virtualità evita che si produca un’esplosione nucleare di proporzioni apocalittiche. Ma alla fine l’evento sindonico è simile al Big Bang, solamente molto più piccolo, e come nel Big Bang venne creata la materia dell’Universo, miliardi di volte meno della energia iniziale equivalente, nella Resurrezione avvenne una esplosione di energia che ha generato un Lampo di Luce, che a sua volta ha impresso nella Sindone l’immagine che ancora oggi si può osservare”.
Tutto (Resurrezione e formazione dell’immagine sindonica) sarebbe, pertanto, avvenuto nel pieno rispetto delle naturali leggi fisiche, al di fuori di ogni intervento “fantascientifico”.
In altri termini, l’ipotesi come sopra suggerita dal mondo scientifico, che il lampo avrebbe prodotto l’immagine sindonica, si basa sul presupposto che la Resurrezione di Gesù venga intesa come semplice Sua sparizione, con tutte le davvero devastanti logiche conseguenze, come descritte da Mikos Starsis, in un suo libro, dal titolo “Risorto o Scomparso ?”: la tesi sostenuta dall’ENEA (e condivisa da illustri sindonologi) secondo la quale l’immagine sindonica sarebbe stata prodotta per l’intervenuto lampo verificatosi al momento della Resurrezione di Gesù, si basa, quindi, sull’inaccettabile presupposto, come testualmente affermato dal Prof. Baldacchini (massimo esponente dell’ENEA) , che detta immagine si fosse impressa sul telo sindonico a seguito dei meccanismi relativi al processo di annichilazione (secondo le naturali leggi della fisica) della massa corporea di Gesù. Secondo l’ENEA, pertanto, Gesù non sarebbe risorto ma solo “sparito” nel nulla, come risultato del suddetto processo di annichilazione della materia che avrebbe solo provocato “un’esplosione di luce, calore e suono”.
Inoltre, a sostegno della sua tesi sull’ipotetico annichilazione del corpo di Gesù (che costituisce, per l’ENEA, l’indispensabile presupposto della formazione dell’immagine sindonica), il Prof. Baldacchini, sempre nell’articolo su citato, aggiunge quanto segue: “Questa ipotesi AMA non si limita a spiegare solamente le proprietà della Sindone che sono state descritte sopra, ma risolve anche l’annosa questione della datazione medievale, circa 1300, del Carbonio-14 diversa da quelle ottenute con altri metodi che riconducono a 2000 anni fa. Infatti l’ipotesi AMA si fonda su processi nucleari che possono aumentare la quantità di carbonio-14 sul telo di lino, ringiovanendo così il tessuto”.
Ciò che davvero lascia perplessi è che, successivamente, il Prof. Baldacchini, evidentemente accorgendosi dell’insostenibilità dell’ affermazione contenuta nel suddetto articolo (sparizione del corpo di Gesù a seguito dell’avvenuta sua annichilazione), in un suo successivo articolo dell’8 maggio del 2022, dal titolo “Il Big Bang della Risurrezione – Mistero della luce”, riproponendo integralmente quanto precedentemente pubblicato, nella frase nella quale parlava della sparizione del corpo annichilito di Gesù avvolto nel lenzuolo, abbia aggiunto questa precisazione: “per poi ricomporsi fuori del lenzuolo”, senza alcuna doverosa spiegazione di tale, sempre ipotetico, stupefacente evento. Quest’ultima precisazione appare, comunque, davvero fantascientifica e assolutamente incomprensibile: non si capisce, infatti, in virtù di quale ignota legge della fisica, un procedimento avviato e concluso naturalmente, “secondo le leggi della fisica che oggi conosciamo” (come quello dell’ipotetica avvenuta annichilazione del corpo cadaverico di Gesù, “avvolto nel lenzuolo”) si possa essere improvvisamente annullato per, poi, “ricomporsi fuori del lenzuolo”, nella precedente situazione (cioè, quella di corpo cadaverico). Ogni commento al riguardo appare, davvero, superfluo.
A tal riguardo, va osservato che, nel libro su citato “Risorto o Scomparso ?” di Mikos Starsis, l’autore, pur condividendo l’ipotesi dell’ENEA, secondo la quale il corpo di Gesù si sarebbe annichilito (tramutandosi in energia) , afferma, senza ombra di dubbio, che il processo di annichilazione debba intendersi come processo irreversibile, nel senso che, una volta realizzata l’annichilazione della materia, non sia possibile un successivo percorso inverso, che, cioè, l’energia si possa “ricomporsi” nella materia che, precedentemente, avesse generato quell’energia, come, invece, supposto dal Prof. Baldacchini, nell’articolo su riferito del 2022.
Concludendo, a parte la considerazione che l’ipotesi dell’avvenuta annichilazione del corpo di Gesù (in sostituzione della Sua Resurrezione) – ancorché ammissibile, in presenza, comunque, di particolarissime condizioni, “secondo le leggi della fisica oggi conosciute” – è assolutamente priva di alcuna valida prova e, pertanto, debba essere considerata davvero “fantascientifica”, detta ipotesi, in quanto, in evidente contrasto con la Verità evangelica, cancella la Resurrezione di Gesù Cristo – che costituisce l’imprescindibile fondamento della fede cattolica – sostituendola con l’annichilazione del Suo corpo, deve necessariamente essere ritenuta decisamente eretica e, quindi, inaccettabile da parte della Chiesa cattolica: da ciò ne consegue l’improponibilità di ogni studio e ricerca che partano da tale presupposto, come le ipotesi formulate dall’ENEA, oggetto di approfonditi esami e sperimentazioni, anche se, inconsapevolmente, sostenuti da illustri sindonologi di dichiarata fede cattolica.
Da tutto quanto come sopra premesso, non mi sembra azzardato pervenire ad una sconvolgente e davvero definitiva conclusione.
L’ipotesi di una avvenuta annichilazione del corpo di Gesù, con l’incontro di materia ed antimateria, è, infatti, per ammissione dello stesso Fisico Baldacchini, mai realmente avvenuta, dato che detta ipotesi ha considerato solo un incontro tra materia e antimateria “virtuale”, cioè un incontro non corrispondente alla realtà in quanto (sono sue parole tratte dall’articolo del 2018) “l’antimateria come tale non esiste nel nostro universo e questa virtualità evita che si produca un’esplosione nucleare di proporzioni apocalittiche”. In altre parole, quanto teorizzato da Baldacchini è solo una sua ipotesi che, secondo lui, è l’unica possibile per spiegare l’origine dell’immagine sindonica ed una rettifica della datazione della Sindone che si sarebbe ringiovanita a seguito dei processi nucleari connessi al suddetto incontro. Prendendo atto che si tratta solo di ipotesi, non può sottacersi che si tratta, comunque, di un’ipotesi, comunque, assolutamente irrealizzabile: è lo stesso Baldacchini a dimostrarlo per due motivi. Innanzi tutto, qualora detto incontro si fosse realmente verificato, avrebbe prodotto “un’esplosione di proporzioni apocalittiche”; inoltre un incontro tra materia ed antimateria nel sepolcro di Gesù sarebbe stato un evento assolutamente impossibile dato che “l’antimateria come tale non esiste nel nostro universo” in quanto realizzabile solo in laboratorio.
Inevitabile e definitiva conclusione: l’immane lavoro di ricerca e sperimentazioni effettuate dai fisici dell’ENEA, ed avallate da illustri sindonologi che hanno, con una mole enorme di pubblicazioni, acclamato e condiviso le straordinarie scoperte scientifiche al fine di addivenire ad un’imminente soluzione dell’enigma della produzione dell’immagine sindonica, altro non sono che un enorme e dispendiosa, quanto inconcludente ed inutile esercitazione.