Sull’enigma della formazione dell’immagine presente sulla Sacra Sindone ed a prescindere dal fatto di aver la presunzione di aver sufficientemente dimostrato in questo blog , l’impossibilità che detta impressione possa essere avvenuta, al di fuori di qualsiasi intervento soprannaturale, secondo le  leggi fisiche oggi conosciute, mi sembra lecito formulare le seguenti considerazione dato che parecchi sindonologi, anche di fama internazionale, continuano a ritenere che l’immagine sindonica possa essere stata prodotta da un raggio ultravioletto, scaturito dal corpo di Gesù, al momento della sua Resurrezione.

          Il ricorso ad un raggio ultravioletto è giustificato dalla considerazione che solo un raggio di questo tipo possiede quelle particolari caratteristiche direzionali ( verticalmente verso l’alto, dalla parte anteriore del corpo di Gesù – resosi, tra l’altro, invisibile al momento della sua Resurrezione – e verso il basso, da quella posteriore) ritenute necessarie per poter avanzare, almeno in via di ipotesi, la possibilità di detta impressione di immagine; le suddette due proiezioni devono, comunque, ritenersi irrealizzabili, come già qui fatto presente, per la mancanza di quel necessario minimo distacco tra le due parti del telo sindonico: trattasi, infatti, di un unico telo dal quale emerge una distanza tra le immagini delle due teste contrapposte di soli pochi centimetri, assolutamente insufficiente, in quanto inferiore allo spessore del corpo di Gesù. Tale raggio, però, è producibile solo artificialmente, facendo ricorso a specifiche apparecchiature la cui presenza, nel sepolcro di Gesù, deve necessariamente escludersi.

         Il superamento della suddetta difficoltà venne proposto qualche anno addietro dal Prof. Giuseppe Baldacchini, noto e molto stimato fisico del centro ENEA di Frascati che, già da diversi anni, aveva cercato di risolvere, con massimo impegno, l’enigma della formazione dell’immagine sindonica.

        Il Prof. Baldacchini partendo, infatti, dalla considerazione che raggi ultravioletti vengono prodotti naturalmente anche in un solo caso, quello di un esplosione nucleare, determinata dall’incontro della materia con l’antimateria, proponeva la seguente sua ipotesi, precisando, comunque, che si trattava solo di un suo studio da sottoporre, comunque, a tutte le verifiche del caso.

        In un articolo dell’aprile 2022 dal titolo: “Ed io fisico vi dico come il corpo di Gesù si è smaterializzato”, il Prof. Baldacchini – “lasciando stare i miracoli fuori da questa discussine” e, quindi, credendo fermamente che qualsiasi evento, anche se apparentemente straordinario, possa e debba trovare la sua soluzione solo con esclusivo riferimento alle normali leggi fisiche oggi conosciute –spiegava come l’immagine sindonica sarebbe stata prodotta dal forte lampo scaturito dalla reazione nucleare che sarebbe avvenuta nel sepolcro di Gesù per l’incontro della materia (corpo di Gesù) con antimateria che avrebbe provocato l’annichilazione del Suo corpo con l’esplosione di energia, tramutatasi “in luce, calore e suono”: nulla veniva, comunque, precisato su come detta antimateria ( che in natura non esiste ed attualmente può essere generata solo in laboratorio) si sarebbe, casualmente, trovata nel sepolcro di Gesù.

        Va, al riguardo, rilevato come la previsione, nell’ipotesi formulata dal Prof. Baldacchini, dell’annichilazione del corpo di Gesù con la conseguente sua smaterializzazione e sparizione, in quanto trasformatosi  in energia, dalla quale sarebbe scaturito il lampo ultravioletto che avrebbe consentito l’impressione dell’immagine sindonica, costituisce una chiara ed inequivocabile negazione della Sua Resurrezione, in evidente contrasto con quanto, da sempre, insegnatoci dalla teologia dogmatica della chiesa cattolica.

        Va, comunque, aggiunto che, a seguito delle conseguenti sperimentazioni eseguite presso i laboratori dell’ENEA, il Prof. Baldacchini non ha potuto fare altro che prendere atto degli assai deludenti risultati ottenuti (ampiamente descritti in questo blog), tanto che il suo noto collega, Prof. Paolo Di Lazzaro, esplicitamente dichiarò che l’enigma della formazione dell’immagine sindonica rimaneva irrisolto, aggiungerei, in via definitiva.

         Purtroppo assistiamo, ancora oggi, alla caparbietà, da parte di alcuni sindonologi, nel ribadire il loro convincimento, ormai privo di qualsiasi valido supporto, nel ritenere l’immagine sindonica quale effetto di un raggio ultravioletto, con ciò assumendo, di fatto e per quanto sopra detto sull’esclusiva origine di detto raggio, un comportamento chiaramente eretico.